Dal ciclo degli Apici (Anno 1986)
Ciò che preoccupa l’uomo tecnologico è il fatto di non essere certi che vi sia un qualche esito, o almeno l’esito che abbiamo ipotizzato per la nostra evoluzione personale o sociale. Per costruire un qualsivoglia futuro occorre una fede, o almeno accettare di muoversi verso una meta che sia qualcosa di nuovo.
Siamo la memoria dell’universo, non un archivio statico né un polo di aggregazione ma una fortissima spinta ascendente.
La trascendenza continua oltre il limite fisico dell’opera. Ernesto Saquella
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