La croce ottagona è legata a diversi ambienti spirituali ed iniziatici e le sue otto punte simboleggiano di volta in volta le otto beatitudini teologali di S. Matteo, le nazionalità di provenienza dei Cavalieri di San Giovanni, le virtù morali degli antichi cavalieri etc. Fu scelta come simbolo dell’Ordine degli Ospitalieri di San Giovanni in Gerusalemme, l’ordine monastico-cavalleresco fondato da mercanti amalfitani e salernitani che combatté i musulmani fin dalla prima crociata. Quando, sconfitta l’alleanza cristiana, i cavalieri si spostarono a Malta, cambiarono il loro nome in “Ordine di Malta” e la croce divenne nota come “Croce di Malta”. Oggi è il simbolo Sovrano Militare Ordine di Malta, dell’Ordine di S. Giovanni, della Federazione scout, del Reggimento dei Fucilieri nel Regno Unito, della Pomerania occidentale, del Queensland, degli ordini regali svedesi, di comuni, associazioni e istituzioni.
La croce ottagona è una figura sintetica e, completando lo schema con raggi e diagonali, eredita tutta la simbologia associata all’ottonario: in essa è contenuto il doppio quaternario attivo e passivo, che riassume l’equilibrio costruttivo delle forme, dei temperamenti e delle energie cosmiche.
Dalla sua scomposizione deriva l’alfabeto segreto di 25 lettere dei Templari, le cui chiese funzionalizzavano lo schema e le proporzioni del pentacolo.
Originariamente si presentava di colore bianco su fondo nero, poi ha assunto le più varie colorazioni.
Di qui la varietà di tinte, materiali, tecniche e stili delle croci amalfitane realizzate da Ernesto Saquella, rappresentazioni che mirano a restituire in chiave artistica l’eterna forza dell’antico simbolo. apa, 2007 |